Titolo: Erme
A cura di: Bruno Corà
Luogo: Volume!, Roma [Italia]
Data: 23 marzo – 25 maggio 2000
«Erme, cieche torri
dove abita imperterrito il silenzio
il malore incipiente dei licantropi
innamorati della luna: pazzi
amanti di quel pallore
risvegliatevi!» (Bruno Corà)
È un’aria sacrale, quella che si percepisce addentrandosi negli spazi che Bizhan Bassiri rielabora per VOLUME!, introducendoci all’interno di un’antica narrazione, all’interno di un luogo in cui è messa in scena l’idea di percorso, che si dipana attraverso i segni emblematici della sua opera: lo Scudo, le Erme, la Spada.
Le pareti dello spazio, stavolta perfettamente intonacate ed imbiancate, contrastano con l’intenso blu della pavimentazione; un’enorme scudo, realizzato in ferro, grafite e pietra lavica occupa la parete di destra della stanza più grande, introducendoci ad una seconda area, in cui diciotto erme, realizzate con gli stessi materiali, attendono lo spettatore, come una sorta di esercito, che, occupando lo spazio fisico, stimola una partecipazione ed una necessaria interrogazione; tale riflessione, si discioglie nella contrastante visione dell’ultimo spazio, in cui una luce divorante rivela il segreto, rappresentato da una scintillante spada di bronzo, posta su un piedistallo al centro del corridoio ovoidale le cui pareti diventano gialle, come avendo assorbito totalmente la luce della scultura. La sperimentazione materica, che caratterizza l’intero percorso artistico di Bassiri, nell’utilizzo di alluminio, bronzo, elementi lavici, nasce dalla volontà di esprimere, tramite sculture, elaborazioni fotografiche e l’uso di differenti tecniche pittoriche, l’immagine che sottende al pensiero “magmatico”, di cui l’artista costituisce il manifesto.